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La breve conferenza iniziale del prof. Antonio Lambertino, autore tra l'altro di Psicoanalisi e morale in Freud, ha offerto un'interpretazione libera del pensiero di Flusser, senza riferimenti testuali diretti, come ha fatto la maggioranza degli altri conferenzieri.
Il motivo centrale: la libertà
Lambertino riconduce il pensiero di Flusser ad una ricerca della libertà nel distacco da ogni tipo di dogmatismo. In questo senso sarebbe errato cercare di classificare la filosofia flusseriana. Un altro motivo centrale è l'esperienza dell'assurdità:
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Strategie contro l'assurdità
Anche nel contributo di Andreas Ströhl (Goethe-Institut, Monaco di Baviera) uno dei punti di partenza è stata l'esperienza dell'assurdo, che Flusser però non cerca di superare attraverso la fede nella vita eterna. Ströhl riconosce nell'opera di Flusser tre strategie per dare un valore all'esistenza umana di fronte all'assurdità della morte: il gioco, la comunicazione e la tradizione.
Ströhl cerca di definire il concetto di 'dialogo' come lo concepisce Flusser, differenziandolo nel contempo dall'interpretazione di un Martin Buber, cui anche Flusser fa esplicitamente riferimento, e dando luogo ad una reinterpretazione decisiva, che porta ad una concezione del dialogo completamente nuova e diversa.
La possibilità attuale di legare in rapporti dialogici tutti i mezzi di comunicazione sarebbe allora "una realizzazione tecnica di rapporti di reciproco riconoscimento", come costata Norbert Bolz nel suo necrologio (Kunstforum International 1992, Bd. 117, S. 107).
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Irmgard Zepf (Università di Colonia, iniziatrice, insieme con Wolfgang Martin, della Flusser-Forschungsstelle für Kunst und Medientheorie) si è già dimostrata in simposi precedenti di essere una lettrice attenta e precisa dei testi flusseriani. A Puchheim ha parlato di "Flusser: insegnante poco ortodosso", cercando di interpretare l'insieme dell'opera di Flusser come 'insegnamento'. Zepf ha fatto riferimento a due 'Lehrstücke', l'emigrazione da Praga e l'immigrazione in Brasile, a cui corrispondono due testi distinti: Brasilien (Mannheim 1994) e Bodenlos (Mannheim 1992). Si è inoltre servita per la sua analisi dell'idea della tecnica come gesto che progetta nuove realtà (prendendo lo spunto da un capitolo di Menschwerdung, Bensheim/Düsseldorf 1994).
Flusser come insegnante
I punti importanti sono stati esposti all'inizio della conferenza:
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Nel seguito Zepf espliciterà queste sue considerazioni, usando i testi a cui si è fatto riferimento. Molto istruttivi erano i rinvii alla nascita dei concetti chiave dell'universo flusseriano nei primi scritti (specialmente nel libro sul Brasile) e alla loro trasformazione in concetti di carattere tecnico-mediale nelle opere scritte più tardi. Il concetto dei "mondi alternativi" per esempio, che risale all'esperienza multiculturale del Brasile, si trasforma, grazie alle rivoluzionarie possibilità inerenti ai nuovi procedimenti del computer, nella visione di una "seconda immaginazione" realizzata tecnicamente attraverso la creazione di immagini artificiali. Secondo la Zepf anche i concetti di 'rete', 'dialogo' e 'sintetizzare' sono da leggere più in chiave culturale che tecnicistica. Questo significherebbe che la frase di Flusser, secondo la quale la libertà consisterebbe nel giocare "contro l'apparato", deve essere capita non solo come critica del rapporto con l'apparecchio (fotografico), ma anche come critica dello stato, della burocrazia, dell'amministrazione e delle ortodossie culturali vigenti.
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